Seguo una linea sottile tra i miei piedi e i tuoi,
distante non troppo,
tanto quanto basta per rinchiuderti nel corridoio con una mano sulla maniglia.
L’altra sul mio viso accompagna la tua in un’arrendevole carezza,
tanto lunga quanto la mano di un pianista.
Dimmi,
non la senti la musica?
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