A te
che hai slegato la cinta di istanti perduti
stretta intorno alla pancia,
lasciandomi il respiro.
A te
che hai forato gli occhi per scambiare le pupille,
lasciandomi riconoscere
in un nuovo sguardo.
A te
che sotto la pioggia hai raccolto il mio cuore randagio,
lasciandomi oro su crepe arrugginite.
A te
che piloti le mie turbolenze,
lasciandomi un nuovo indirizzo.
A te
che ora scrivo: “ci vediamo a casa.”
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